Statement

Napoli viene spesso raccontata attraverso stereotipi che ne semplificano la sua natura sfaccettata non permettendo di percepire la complessità di questa città. Per questo in linea con l’identità e gli interessi di chi la vive ogni giorno, raccontiamo di e facciamo esperire una Napoli contemporanea, innovatrice, costantemente in trasformazione. Una città che, anche se legata alla sua forte e chiara identità, a cui riferiscono i suoi abitanti, resta costantemente in bilico fra tradizione ed evoluzione, un “museo” a cielo aperto del reale e dell’immateriale che parla i linguaggi popolari per relazionarsi al contemporaneo. Una città che anche quando la sua bellezza la porta a diventare un forte attrattore turistico non si lascia corrompere dal diventare una cartolina patinata ma resta fedele a se stessa ed alle sue mille contraddizioni.
Così, attraverso le attività culturali, gli eventi e la stessa attività ricettiva, SuperOtium propone nuovi punti di vista e prospettive attraverso le quali guardare Napoli e non solo, stimolando la possibilità di costruire nuovi significati a quanto quotidianamente osserviamo. La cornice è quella del viaggio dove abbiamo la possibilità di osservare le cose fuori dal solito punto di vista, vivere nuove esperienze ed entrare in contatto con nuove culture. Lo strumento è quello dell’incontro fra persone attraverso un costante scambio e dialogo fra i viaggiatori, gli artisti, i curatori e i creativi in residenza, gli artisti, i creativi e i curatori locali, i musei e tutti gli enti ed organizzazioni indipendenti a vocazione culturale e creativa che aderiscano a questa visione.

Residency program


Il programma di residenze di SuperOtium nasce per sostenere quella naturale propensione di Napoli di essere luogo di ispirazione di nuove progettualità creative ed artistiche. Il nostro interesse è quello di ibridare le visioni mettendo in contatto punti di vista differenti per creare nuove narrazioni della città.
Il tema delle residenze è quello del punto di vista e di come le pratiche artistiche e creative possono agire su questo. La cornice è quella del viaggio e quindi il contesto dove uscendo dalla nostra quotidianità ci apriamo alla scoperta di quanto diverso da noi o semplicemente sconosciuto.
Il nostro programma per artisti e creativi si compone di diverse call che possono essere consultate a seguire. Periodicamente le call vengono aggiornate grazie alla presenza di nuove partnership o obiettivi. Alcune delle call sono orientate alla ricerca ed altre alla produzione.

A tutti gli artisti e creativi in residenza chiediamo di interagire con la città cercando di osservarla sotto punti di vista inusuali, dialogare con i nostri ospiti raccontando il proprio lavoro e la propria visione della città, lasciare una traccia del loro passaggio con per esempio un’opera in conto-vendita. Durante tutta la loro permanenza il team di SuperOtium si impegnerà a dare loro le chiavi di accesso della città aiutandoli a cercare le relazioni, i luoghi, le informazioni e i fornitori necessari allo sviluppo del proprio progetto e ricerca.

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Artisti in residenza

HyperEden

La prima residenza di SuperOtium è stata quella degli Hypereden, un collettivo di architetti, designer e allestitori, che ha curato il progetto di interni di SuperOtium. Un progetto di ristrutturazione attento ai dettagli ed al recupero della sua natura e di ciò che lo circonda ha reso SuperOtium un luogo adatto a far convivere la classica ospitalità con eventi, mostre, cene con artisti, workshop. Il progetto di allestimento, portato avanti dagli Hypereden ha cercato di realizzare una mediazione tra l’essere altrove e la ricerca del domestico, connotazione tipica del viaggiatore, proponendo un tipo di accoglienza capace di creare un senso di appartenenza, ma allo stesso tempo far percepire la permanenza come un’esperienza sensibile e personale.

Gianluca Panareo

In qualità di partner del culturale del progetto Aperture ideato da Riot Studio e Tecnosistem con lo scopo di invitare artisti contemporanei a reinterpretare la relazione della città con luoghi storici e culturalmente significativi, SuperOtium ha ospitato in residenza Gianluca Panareo autore dell’installazione performativa “Memini” curata da Marco Izzolino. La residenza di Gianluca ha coinciso con l’apertura di SuperOtium e grazie ad uno stretto confronto con l’artista, il curatore ed il Riot abbiamo potuto sperimentare il modello di residenza e come farla dialogare con Napoli. “Memini” si struttura come un percorso, un’ascesa dantesca attraverso gli aspetti caratteristici della città, da quelli pi oscuri ed infernali a quelli più sublimi ed elevati. Un’indagine sulla città, sulle sue caratteristiche più intrinseche, che la rendono una cittàunica, viva, vulcanica, refrattaria alla gentrificazione e alla spersonalizzazione.

Kensuke Koike

Inserita nel programma di residenze artistiche di SuperOtium, in collaborazione con Ciocca Arte Contemporanea ed in contemporanea con il lancio del nuovo bando di residenze dal 2 al 14 maggio 2018 si tiene la residenza di Kensuke Koike. Kensuke è un artista giapponese che, attraverso la rielaborazione analogica ed intrisa di illusioni visive di immagini prese da cartoline, foto, riviste, induce l’osservatore ad interrogarsi sul senso di realtà. Kensuke usa la carta per creare delle sculture che riescono a prescindere il senso della terza dimensione minando alla stabilità dell’immaginario visivo di chi le osserva. Grazie ad un lavoro meticoloso e preciso trasforma immagini reali tagliandone pezzi che vengono poi ricollocati all’interno della stessa immagine in modo verosimile ma attribuendole nuovi significati.
La scelta di ospitare Kensuke in residenza nasce dall’attinenza fra il suo lavoro ed il tema che accompagnerà i diversi bandi di residenza che saranno lanciati a metà maggio, incentrati sull’esplicitazione del punto di vista. L’idea è quella di condurre artisti ed ospiti a ragionare sulle possibili e nuove prospettive da e attraverso cui guardare Napoli.

Yasser Almaamoun - Goethe Institut

Dopo diversi mesi di ricerca e scambi nella settimana fra il 5 e l’11 novembre 2018 si è chiusa, con una mostra/evento, la residenza di Yasser Almaamoun, architetto e attivista siriano che vive e lavora a Berlino, inserita nel progetto Freiraum, del Goethe Institut, che coinvolge 38 artisti che vivono in europa per investigare il senso dell’idea di libertà. Curata dal Goethe-Institut di Napoli la sua ricerca, ispirata dal video artistico realizzato per i vicoli del centro di Napoli da Bianco-Valente e da Andrea Valentino, studia come i corpi si muovono all’interno dello spazio urbano, nelle zone già indagate da Bianco-Valente e Fabio Landolfo, per proporre soluzioni di cambiamento urbanistico- architettoniche e attivare un dibattito su come organizziamo il nostro spazio vitale.

Blasé - ShowDesk

Dal 6 al 23 ottobre 2018 curata da ShowDesk, organizzazione indipendente al suo terzo progetto Napoletano, troviamo in residenza Blase, artista francese riconosciuto come il “pittore-hacker” che, modifcando, distorcendo e trasformando vecchie tele, confonde lo spettatore, manipolandone la mente per insinuare il dubbio, con l’obiettivo di denunciare con sarcasmo gli aspetti corrotti di una società consumata. La residenza termina con il progetto espositivo “Non conforme all’originale” che attraverso la disseminazione di opere nel contesto urbano e istituzionale esalta il “fake” come strumento per stimolare una profonda rifessione sul concetto di verità nel contemporaneo.

Khaled El Mays - EDIT Napoli

A settembre 2018 SuperOtium ha ospitato in residenza, inserito nel progetto EDIT Napoli, la prima fera di design editoriale a Napoli, Khaled El Mays, designer Libanese molto attento ai materiali e al processo di costruzione del progetto. EDIT Napoli nasce per supportare, promuovere e celebrare una nuova generazione di designer il cui lavoro sta modifcando le normali catene di produzione e distribuzione. Il programma di residenze mette in stretta collaborazione i designer e gli artigiani locali.

Nuvola Ravera - Soap Opera

A febbraio 2019, in occasione della nuova mostra SoapOpera, abbiamo avuto in residenza l’artista Nuvola Ravera. L’opera realizzata da Nuvola in collaborazione con l’arch. Giuseppe Ricupero e curata da Chiara Pirozzi, ha inaugurato il 15 febbraio con un progetto site specific realizzato per e nel nuovo spazio Lab.Oratorio che la Fondazione Made in Cloister (committente del progetto) dedica alla ricerca, alla sperimentazione e all’esposizione della giovane scena artistica contemporanea. La mostra è realizzata grazie al sostegno del Mibac e di @siae nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – copia privata per i giovani, per la cultura”.

Massimo Uberti + Rossana Ciocca

Inserita nel programma di residenza curate da SuperOtium dal 17 al 25 marzo 2019, in compagnia di Rossana Ciocca (ArtCity Lab), avremo con noi Massimo Uberti. Durante la sua residenza l’artista sarà impegnato su “Doors” progetto di arte pubblica ideato da Massimo Uberti in collaborazione con l’associazione culturale ArtCityLab, che prevede la realizzazione di una porta di ingresso astratta, dipinta stabilmente sul muro di un edificio presente nei pressi del porto, luogo in grado di accogliere, ora come in passato, “lʼabitare” di idee e culture diverse. La porta verrà realizzata come un murales, ma utilizzando un materiale d’eccezione come la foglia d’oro.

Pietro Gaglianò

Dopo aver ospitato diversi artisti e designer, inserita nel programma delle residenze curate da SuperOtium, dal 6 al 20 maggio 2019 è il momento del curatore indipendente e critico d’arte Pietro Gaglianó. La sua ricerca si incentra sulla linea delle libertà individuali, l’estetica del potere, la capacità eversiva del pensiero critico e del lavoro artistico. Durante la sua residenza Pietro Gaglianò approfondirà la conoscenza dei luoghi e le persone coinvolte nella scena contemporanea a Napoli in concomitanza alla scrittura del suo nuovo libro sul rapporto fra arte e tempo. La residenza di Gaglianó sarà inoltre l’occasione per poter partecipare il 14 maggio dalle 16.00 al workshop aperto “Il tempo dell’arte”, parte del programma degli incontri SENSazionALI, al cui termine assistere alle 19.30 ad una lectio brevis tenuta dallo stesso Gaglianò. La residenza di Gaglianò conferma l’obiettivo di costruire possibilità di incontri e ibridare visioni e punti di vista, insito nel programma di residenze di SuperOtium.

Camouflage

Per una prima esplorazione di pochi giorni (dal 25 al 30 giugno), destinata allo sviluppo di una puntata napoletana di Camouflage per il prossimo inverno, a cui collaboreremo nella sua realizzazione, avremo in residenza due delle realtà che curano il progetto: Visual Container e Ex-Voto.
La residenza sarà l’occasione anche di portare il progetto in mostra il 26 giugno presso il Riot con una selezione dei video che hanno fatto parte del progetto e due special guests.
Camouflage parte dalla definizione stessa del termine (1 Nascondere il vero aspetto di qualcuno con un travestimento 2 fig. Fare apparire qualcosa. diverso da ciò che è realmente) per valorizzare le ricerche in cui le opere includono nel processo di realizzazione del video la dimensione performativa del produrre immagini.
Nato nel 2014 a Vegapunk e curato dalle tre artiste Marisol Malatesta, Simona Da Pozzo ed Alessandra Arnò, il progetto è il frutto della collaborazione tra Ex-Voto (Association for Radical Public Culture), VisualcontainerTV International Videoart WebTV, #Tilde, Arts University Bournemouth, Viafarini e NON Riservato.

Altofest - Menchetti/Cirera/Serrano

Quest’anno in quanto partner del progetto Altofest, avremo in residenza da noi, dal 27 giugno al 7 luglio le artiste Menchetti/Cirera/Serrano del progetto RealFake. Durante la residenza, le 3 artiste interagiranno con il luogo, i suoi ospiti, la città ed i suoi abitanti per un puntata partenopea del progetto con 2 repliche che si terranno il 5 ed il 7 luglio presso SuperOtium.
RealFake è un progetto interdisciplinare nato nel 2016 con la realizzazione di “Fake interview” dove i passanti venivano intervistati prendendo delle tematiche di cronaca attuali e manipolandole per vedere la reazione e l’opinione delle persone casualmente incontrate per strada. Il fatto di intervistare con un microfono ed una telecamera dava completa legittimità all’informazione falsa (fino ad arrivare ai limiti dell’assurdo). Attraverso residenze di indagine performativa e partecipativa si creerà un dispositivo installativo-performativo, con l’obiettivo di mostrare in diretta l’artificio manipolatore dei mezzi di comunicazione in relazione all’immigrazione.
Raffaella Menchetti. Laureata all’Accademia di Brera, Nuove tecnologie per l’arte. Si diploma nella scuola di teatro Arsenale. Ha svolto un’ intensa attività espositiva e performativa sia in Italia che all’ estero.
Clara Cirera. Attrice e regista spagnola della scena teatrale francese. La sua formazione artistica comincia in Barcellona, nella scuola Nancy Tuñón e Col.legi del Teatro e prosegue in Francia, nel Cours Florent.
Sara Serrano. Laureata in regia teatrale e storia dell’arte. Master in pratica teatrale con R. Bruford Università di Manchester. Realizza incursioni nel campo dell’installazione e del montaggio multimediale.
Altofest è progetto di socialità sperimentale in forma di festival, TeatrInGestAzione ha inaugurato un ciclo di azioni artistiche, volte a interferire con la quotidianità, provocando il pubblico e gli attori coinvolti, ad operare un nuovo conferimento di senso alla propria presenza. Ogni nuovo progetto è un atto di ricerca operante, in creazione, in processo, in dialogo. Un modo che abbiamo noi per rimettere in discussione l’azione teatrale che chiude il proprio destino nel profilo formale definito di un’opera.

Bianca Felicori - Forgotten Architecture

In occasione di OpenHouse 2019 abbiamo invitato per una micro residenza Bianca Felicori, giornalista, esperta di comunicazione e, fra le altre, ideatrice, del progetto Forgotten Architecture.

La residenza diventa l’occasione per farci guidare da Bianca alla scoperta di un grande archivio condiviso di architettura dimentica insieme ad altri ospiti che si andranno ad aggiungere.

Infatti in occasione della residenza è previsto un incontro informale per allargare la mappa e approfondire i luoghi già mappati.

Forgotten Architecture non ha regole prestabilite, ma soprattutto è un progetto di pura e genuina condivisione. Il gruppo parte da una prima interpretazione del termine: Forgotten non va frainteso con abbandonato o scarsamente curato, ma ha varie sfumature. Forgotten è l’architettura di un grande maestro dimenticata, è l’opera di un architetto minore mai considerata, è la piccola chiesa dell’archistar mai studiata all’università e così via.

Emilija Škarnulytė

Dal 21 settembre 2020 per un mese, in collaborazione con l’Istituto di Cultura Lituano ospiteremo la residenza di Emilija Škarnulytė, un’artista e filmmaker lituana, nomadica nata a Vilnius nel 1987.

Lavorando tra il documentario e l’immaginario, Škarnulytė realizza film e installazioni coinvolgenti che esplorano il tempo profondo e le strutture invisibili, dal cosmico e geologico all’ecologico e politico. La nonna cieca di Škarnulytė tocca delicatamente la statua di un dittatore sovietico. Rilevatori neutrini e particolari collisori misurano il cosmo con l’architettura ultraterrena. Le specie post-umane nuotano attraverso i tunnel sottomarini sopra il Circolo Polare Artico e strisciano attraverso le faglie tettoniche nel deserto mediorientale.

Vincitrice della decima edizione del prestigioso Future Generation Art Prize 2019, Škarnulytė rappresenta la Lituania alla XXII triennale di Milano ed è stata inserita nel Baltic Pavilion alla Biennale di Architettura di Venezia del 2018. Con le mostre personali al CAC di Vilnius nel 2015 e alla Kunstlerhaus Bethanien di Berlino nel 2017, ha partecipato a mostre collettive al Ballroom Marfa, al Museo d’Arte di Seoul, alla Fondazione Kadist e alla Prima Biennale di Riga. Tra i suoi numerosi premi figurano il Kino der Kunst Project Award, Monaco di Baviera (2017); il Premio Artista della Fondazione Banca di Risparmio DNB (2017) e il Premio Nazionale d’Arte Lituana per Giovani Artisti (2016). Si è laureata all’Accademia d’Arte di Brera a Milano e ha conseguito un master presso l’Accademia d’Arte Contemporanea di Tromsø.

I suoi film sono stati proiettati alla Serpentine Gallery, nel Regno Unito, al Centre Pompidou, in Francia e in numerosi festival cinematografici tra cui Rotterdam, Busan e Oberhausen. È una delle fondatrice e attualmente co-dirige il Polar Film Lab, un collettivo per la pratica cinematografica analogica con sede a Tromsø, in Norvegia, ed è membro del duo di artisti New Mineral Collective, recentemente commissionato per un nuovo lavoro dalla First Toronto Biennial.

Durante la sua residenza, Emilija esplorerà la Napoli subacquea e sotterranea per la produzione del suo ultimo progetto e presenterà i suoi lavori attraverso studio visit e una tavola rotonda.

Souvenirs, Napoli
Giovanna Silva in dialogo con Lorenzo Xiques

SuperOtium è lieta di annunciare
Souvenirs, Napoli
Giovanna Silva in dialogo con Lorenzo Xiques

la prima residenza d’artista dell’anno 2021 negli spazi di SuperOtium che si terrà dal dal 15 al 28 febbraio 2021

A un anno dal primo lockdown scattato in Italia a causa dell’emergenza da coronavirus, la fotografa Giovanna Silva torna a Napoli, quarta tappa dopo Milano, Genova e Roma, per una residenza alla riscoperta di una città fiera del suo fascino architettonico e urbanistico, e allo stesso tempo protagonista di un cambiamento che sta segnando il modo di vivere e attraversare tutte quelle metropoli con la più alta densità di popolazione in Italia.

“Siccome non posso più viaggiare all’estero, sto considerando un libro che unisca le mie passeggiate architettoniche per le città d’Italia.
Il mio interesse è architettonico, ma anche esplorativo e performativo, scatto le foto con l’i-phone, questo non per mancanza di una macchina fotografica, ma proprio perchè l’i-phone ti permette di essere più discreta e immediata.
Realizzo fotografie seguendo i percorsi e i consigli delle persone che intervisto, creando e seguendo una “mappa” di storie che mi permettano di conoscere meglio la città.”

Quella delle “storie da raccontare sulla città di Napoli”, per il modo ambivalente in cui viene spesso percepita e fruita da chi la visita e la abita, è una delle tematiche che ha appassionato negli ultimi anni Lorenzo Xiques, giovane curatore e attivista queer sul territorio napoletano, di cui ricordiamo l’ultima mostra “Vendi Napoli e poi Muori” ispirata all’omonimo romanzo di Gennaro Ascione” tenutasi alla Galleria Fonti.

“Il modo di attraversare e vivere la città, in particolare quella di Napoli, è molto diversa a seconda che tu sia una persona queer oppure appartenente alla società cisnormata.
Le comunità Queer, o in generale quelle oppresse dal sistema patriarcale, hanno da sempre dovuto individuare e creare luoghi e percorsi “SAFE” nei quali poter vivere liberamente le proprie identità. Questi sono luoghi e storie che spesso non vengono battute (né su strada né sulla macchina da scrivere) dalle persone che arrivano sul territorio, in quanto luoghi nascosti per loro natura oppure perchè volutamente censurati.”

L’incontro tra Giovanna Silva e Lorenzo Xiques diventerà l’occasione per un laboratorio di ricerca che manderà i due attori in avanscoperta per la città di Napoli, alla ricerca di luoghi e storie – in un periodo contraddistinto dalle restrizioni dovute dalla “zona Gialla” imposta dal DPCM – e di nuove suggestioni e rivelazioni utili alla restituzione di una “mappa” per immagini della città post pandemica.

Quello del 2020-21, l’anno della pandemia, sarà un anno che sarà ricordato soprattutto per immagini, e la loro capacità di raccontare le storie – o i silenzi – che l’hanno segnato.

Il progetto ultimato sarà presentato il giorno 27 febbraio alle ore 16 in conclusione della residenza dell’artista.

Durante la residenza sarà possibile incontrare Giovanna Silva prenotandosi per gli studio visit.

Grand Tour en Italie | Napoli

Grand Tour en Italie, programma itinerante di residenza d’artista, ideato e curato da Susanna Ravelli e Michela Eremita, che coinvolge artisti mid – career per riflettere sui temi del viaggio e della migrazione, approda a Napoli, in collaborazione con SuperOtium e con partner istituzionali d’eccezione come il MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, MetroArt/ANM Napoli, Migrantour, il Centro Studi Postcoloniali e di Genere e il Gruppo di Ricerca M.A.M. Matri-archivio del Mediterraneo dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”.

La residenza è realizzata con la collaborazione SuperOtium, che, nella sua veste di spazio di residenza ospiterà le artiste, sarà studio/laboratorio del loro lavoro e contribuirà alla costruzione del programma dell’edizione partenopea.

La tappa napoletana del progetto, s’ispira al Grand Tour, inteso come pratica di formazione e produzione artistica sulle orme della tradizione dei viaggi compiuti da intellettuali e artisti tra 700 e 800.
Le tematiche legate all’esplorazione di luoghi sconosciuti diventano così occasione d’incontro e il migrare acquisisce una connotazione positiva, diventando sinonimo di scambio, di quell’intreccio con il diverso che porta a un arricchimento e a un ampliamento della conoscenza. L’intento è raccontare l’Italia attraverso lo sguardo di alcuni selezionati artiste e artisti che, attraverso la propria opera che consiste nella realizzazione di un vero e proprio diario di viaggio, esprimono le impressioni ricevute da una specifica area geografica con la sua gente, la sua cultura e il suo patrimonio storico – artistico.

Le protagoniste di questa residenza, tutta al femminile, sono: Simona Da Pozzo, Serena Fineschi, Stefania Mazzola.
Le artiste, approfitteranno della residenza e dell’incontro con le realtà della città partenopea per realizzare nuove opere, sotto forma di un progetto in-progress con disegni, immagini, sculture e quaderni d’artista.

Alle artiste in residenza si aggiungeranno le artiste in visita: Maura Banfo, Sophie Ko, Valeria Manzi, Concetta Modica, oltre al contributo di Giuseppina Giordano in corrispondenza con il Giappone.

La residenza, che inizierà l’8 marzo e impegnerà le artiste in una serie di workshop e incontri che si concluderanno il 14 marzo con una speciale notte bianca.

Le tracce del lavoro prodotto durante la residenza troveranno spazio, grazie alla collaborazione con MetroArt/ANM di Napoli, in quattro spazi pubblicitari in altrettante fermate della metropolitana in dialogo con il disegno delle stazioni dell’arte. Una preview di quella che poi sarà l’esposizione finale.

Misurare l'immisurabile - Paz Ortúzar

Misurare l’immisurabile – Paz Ortúzar
Dal 3 al 12 novembre 2021
A cura di SuperOtium
Promosso da Ex-Voto – radical public culture
Sostenuto dall’Istituto Cervantes di Napoli
Sostenuto dall’Istituto Cervantes in quanto parte del programma Espacios Ocupados, che celebra i 30 anni della sua fondazione.

Nel contesto del programma Espacios Ocupados, in occasione dei 30 anni dell’Istituto Cervantes, il programma di residenze di SuperOtium presenta Misurare l’immisurabile, una residenza di ricerca dell’artista Cilena Paz Ortúzar per un confronto con la città, attraverso esplorazioni e scambi con le persone e le realtà locali, sul tema, da lei portato avanti, dei sistemi di misurazione, intesi come un’imposizione autoritaria, fatta di inamovibili infrastrutture e verità, dove l’imprecisione diviene un’azione di disobbedienza eretica. La residenza terminerà con una restituzione pubblica della ricerca dell’artista in forma di tavola rotonda aperta.

Programma della residenza:
Nei giorni 4, 5, 6 e 7 novembre tour esplorativi, incontri con referenti del mondo culturale, e pianificazione delle azioni nello spazio pubblico.
8, 9, 10, 11 e 12 novembre azioni nello spazio pubblico inerenti la ricerca dell’artista e portfolio review su appuntamento.
10 novembre incontro pubblico di restituzione aperto alla città, su prenotazione con ospite locale da confermare.

Dice l’artista: “Durante gli ultimi due anni, ho fatto ricerche sul sistema metrico decimale e sulla rilevanza che ha come infrastruttura sottostante che permette la persistenza del capitalismo selvaggio in cui siamo immersi.
Il sistema metrico decimale è stato creato in Europa nel XIX secolo, da lì è stato imposto alle sue colonie e poi al resto del mondo. Questo ha causato la scomparsa di una molteplicità di sistemi di misurazione specifici di ogni città o villaggio, che erano anche legati a particolari credenze spirituali. Una volta imposto il sistema metrico, anche queste credenze furono svuotate, dando il potere assoluto al cattolicesimo che regnava nella maggior parte dei paesi dell’Europa occidentale. In questo modo, il sistema metrico e il cattolicesimo imposero un monoteismo che annientò qualsiasi tipo di paganesimo sia nella scienza che nel regno spirituale.
Considerando questa relazione tra misurazione e divinità, c’è una forte connessione tra alcuni degli oggetti, simboli e azioni compiute dalla religione cattolica intorno all’ostia consacrata per la comunione e la manipolazione, la pulizia e l’esposizione del prototipo del chilogrammo di platino-iridio, anche comunemente chiamato The Big K.
Napoli è stata una delle città europee che ha resistito all’uso standardizzato del sistema metrico decimale, mantenendo le sue misure (erano molte e molto diverse) per molti anni anche se l’Italia era uno dei paesi originali che hanno firmato la Convenzione metrica. Inoltre, Napoli è ancora una delle città con più chiese cattoliche al mondo. Questi fatti fanno di Napoli una strana miscela, uno spazio divergente con una forte tensione tenuta da queste due istituzioni verticali.
Il mio progetto consiste in un pellegrinaggio di diversi giorni visitando le più importanti chiese cattoliche di Napoli. Durante queste visite e passeggiate, eseguirò una serie di semplici azioni che intrecciano alcuni dei simboli e dei riti legati al cattolicesimo e i sistemi di misurazione.”

Paz Ortúzar, è artista visiva e ricercatrice cilena interdisciplinare, con una pratica di scrittura e traduzione. La sua ricerca si concentra su credenze, femminismo e la standardizzazione egemonica della conoscenza nei territori colonizzati. Attraverso la sua pratica cerca di comprendere e mettere in discussione le verità fisiche, culturali e spirituali. Laureata in Belle Arti e in Estetica dell’arte latino-americana (PUC, Cile), ha conseguito un Master in Belle Arti con un focus interdisciplinare (UPENN, USA) e un Advanced Master in Artistic Research in a Socio-Political Context (Sint Lucas Antwerp, Belgio). Il suo lavoro è stato esposto a Fjord Gallery, Philadelphia e The Arnold and Sheila Aronson Galleries, New York (USA); MUCHA, Mendoza (AR); FRANZ JOSEP KAI 3, Vienna (AT); Goethe Institute, Salvador (BR); Galería Gabriela Mistral a Santiago (CL) e RAAT, Antwerp (BE) tra gli altri.

SuperOtium, spazio di art-residency per le culture contemporanee, che curerà la residenza e si occuperà dell’accoglienza e del tutoraggio dell’artista;

Ex-Voto, radical public culture, promotore del progetto, idea e realizza progetti incentrati su pratica e tema di socializzazione attiva e co-creazione, come strumenti di valorizzazione

Instituto Cervantes Nápoles, è l’istituzione creata dallo Stato spagnolo nel 1991 con l’obiettivo di promuovere l’insegnamento della lingua spagnola, diffondere la cultura spagnola ed ispanoamericana e partecipare allo sviluppo degli scambi culturali in tutto il mondo. Ha sede a Madrid ed a Alcalá de Henares città natale dello scrittore Miguel de Cervantes. L’Instituto Cervantes è presente in 88 città di 45 paesi nei quattro continenti.

Espacios Ocupados, Il progetto Misurare l’immisurabile fa parte del Programma Espacios Ocupados, iniziativa che cerca di sviluppare traiettorie in diverse direzioni che servano a relazionare artisti ispanofoni a contesti, attori culturali e luoghi in cui si trovano i centri della rete dell’Istituto Cervantes, con l’idea di avvicinare la pratica artistica e i suoi creatori ai cittadini del mondo.
Crediamo che sia il momento di puntare a progetti che incentivino le relazioni tra diversi, creando canali di comunicazione comuni e unendo le persone attraverso l’arte per lasciarsi sorprendere da situazioni in continua evoluzione. Mediante le residenze artistiche in luoghi precisi, sorgono altri modi di pensare e sentire per riuscire a comprendere e condividere quesiti e possibili risposte.

Look Forward - Sevana Holst

Dal 15 al 25 febbraio 2022, la residenza d’artista intitolata Look Forward, premio speciale dell’edizione 2021 di ReA! Art Fair, prende vita grazie al sostegno e alla collaborazione di Silent Art Explorer, progetto a supporto dei talenti emergenti dell’arte.
Vincitrice del premio speciale edizione 2021 è l’artista Sevana Holst, selezionata dal comitato scientifico di ReA! Arte, Silent Art Explorer, SuperOtium e Tiziana Di Caro – titolare della galleria Tiziana Di Caro di Napoli.

L’attività di residenza artistica affida all’artista vincitrice la missione di rispondere alla domanda “Qual è la tua visione futura della Napoli contemporanea?”. Questo interrogativo sarà il leitmotiv che guiderà le varie attività previste durante la residenza che porteranno l’artista ad esplorare il territorio partenopeo ed immaginarlo con uno sguardo verso il futuro, provando a risolvere le criticità contemporanee.

Sevana Holst, artista vincitrice, dichiara:

“Durante la mia permanenza a SuperOtium, vorrei concentrare la mia ricerca su un aspetto specifico della città: dove si colloca e qual è il ruolo della Parola all’interno dello spazio pubblico?” . Oggi la parola viene usata come strumento per il consumismo (vedi pubblicità) e per imporre dei limiti (vedi segnaletica e divieti). Esiste, dunque, uno spazio dove essa possa esistere per nessun altro scopo se non la sua bellezza?
Il mio progetto parte dall’osservazione e dall’esplorazione della città con l’obiettivo di espandere o creare un nuovo spazio dove la Parola possa esistere per sé nella Napoli contemporanea”.

Sevana Holst, è una scrittrice e poetessa visiva franco-americana che esplora i limiti e l’estetica del linguaggio sperimentando la poesia visiva e concreta, ispirandosi a poetesse come Susan Howe, Paula Claire e Giulia Niccolai. Holst ha studiato Storia alla Sorbona e Studi Persiani all’INALCO (Institut National des Langues et Civilisations Orientales), iniziando la sua vita professionale come traduttrice e scrittrice indipendente collaborando con teatri e artisti a Parigi. Attraverso il suo lavoro, unisce sia il regno visivo che quello letterario, alla ricerca di una completa desacralizzazione sia del testo sia dell’immagine.

Silent Art Explorer (SAE), è un progetto privato a supporto dei talenti emergenti dell’arte co-fondato dal collezionista emergente Giulio Raffaele e da Aurora Rossini, professionista della comunicazione. L’attività di SAE si concentra sul lavoro delle artiste e degli artisti emergenti e sul ruolo del collezionista come sostenitore di progetti artistici – al di là dell’acquisto di opere d’arte. Al sostegno dei talenti creativi, SAE unisce l’obiettivo di supportare i talenti che svolgono professioni legate al settore arte e cultura, nonché facilitare scambi di valore all’interno dell’ecosistema professionale.

Associazione culturale ReA Arte, fondata da un gruppo di giovani imprenditrici della cultura a gennaio 2020, è l’organizzatore di ReA! Art Fair. La manifestazione annuale, che si svolge nella sede milanese della Fabbrica del Vapore, ha come obiettivo quello di superare il modello tradizionale di fiera, supportando − in un mercato sempre più sfidante − vendite trasparenti, affiancate da un’adeguata rappresentazione e un giusto valore delle opere. ReA! Art Fair crea un dialogo tra nuovi meritevoli talenti, i collezionisti, il pubblico e numerose istituzioni nazionali e internazionali, con lo scopo di promuovere talenti emergenti – tramite assegnazione premi, organizzazione delle mostre personali e di gruppo e pubblicazione dei cataloghi.

VVV-R Becoming the Skin of the Snake

VVV-Residency è un progetto curato da VisualcontainerTv e Vegapunk.
VVV-Residency é uno spazio virtuale di riflessione critica e un tempo di produzione per la videoarte.
La residenza si concentra sul video-trouvé come strumento per guardare la propria ricerca attraverso gli occhi degli altri: un tema da affrontare al giorno d’oggi per esplorare come l’interazione umana e la percezione della realtà sia in continuo glitch all’interno delle interfacce dello schermo.
Gli artisti in residenza si impegnano con diversi strumenti digitali: un blog, una piattaforma webinar, archivi digitali e fisici, una piattaforma di streaming.
Un blog online appositamente dedicato, è lo spazio su cui gli artisti intervengono attraverso post che condividono con altri artisti e tutor il work in progress del loro lavoro. È una sorta di diario condiviso di immagini che illumina il legame visivo tra le ricerche.
La residenza è finalizzata alla realizzazione di opere video che verranno presentate nell’ambito della mostra online in corso in streaming su VisualcontainerTv per un mese.

VisualcontainerTv International Videoart webchannel, curato da Alessandra Arnò, dal 2009 presenta progetti e festival di videoarte curati da curatori e direttori di festival, interviste e programmi monografici da tutto il mondo. E’ un grande e rinomato progetto culturale rivolto agli amanti della videoarte, agli studenti, ai curatori e a tutto il pubblico, un luogo dove trovare la migliore selezione di videoarte gratuitamente e a scopo culturale. Il progetto mira a diffondere le ricerche più fresche e recenti nel panorama della videoarte sotto la cura di visualcontainer e molti altri partner in tutto il mondo in una visione d’insieme.

Vegapunk è uno spazio&tempo di condivisione di pratiche artistiche gestito da artisti. È un’estensione della pratica artistica di Simona Da Pozzo nel campo della curatela guidata da curiosità estemporanee. Il focus è sulla pratica artistica come un processo sia intellettuale che fisico guidato dal dialogo (tra persone, formati, discipline). Vegapunk tende a costruire collaborazioni con artisti il cui discorso si estende oltre la cornice artistica per includere ricerche legate al mondo, anche in senso sociale e politico. L’attenzione al rapporto tra spazio e tempo, sia in senso fisico che estetico, porta Vegapunk a privilegiare progetti basati sul tempo e a definire Vegapunk come un’artista che gestisce spazio e tempo. Vegapunk è un progetto nato nell’ambito delle attività di www.ex-voto.org.

Amor Vacui - Martina Merlini

 Dal 9 al 19 gennaio 2024 la residenza di Martina Merlini darà il via alle attività culturali di SuperOtium dell’anno nuovo raccontando e applicando la sua ricerca alla città Napoli e facendosi al contempo inspirare dalla città e dal suo complesso contesto. La sua residenza si inserisce nel tema di questa stagione Look Closer, un invito a guardare le cose da vicino per scoprirne i dettagli, le profondità e le imperfezioni.

Il lavoro di Martina Merlini, partendo dalla sua ricerca sul limite e sul suo superamento, sulla casualità contenuta in forme precisamente definite, sul razionale e l’irrazionale, a Napoli si confronterà con una profonda ricerca sul “vuoto” in una città dove il vuoto è qualcosa di lontano dall’esperienza quotidiana (visiva e percettiva) e di cui spesso si ha paura.

L’11 gennaio l’artista presenterà una selezione dei suoi lavori nella mostra Amor Vacui.
La mostra sarà l’occasione per conoscere il lavoro dell’artista e per poter partecipare alla mappatura dei luoghi a cui sono legate esperienze vissute, memorie, emozioni, che rappresentano un “vuoto” da cui Martina Merlini produrrà un nuovo lavoro guidata dall’artista Teresa Cervo, per l’uso della cartapesta, ed affiancata dal laboratorio collettivo di ceramica Cerasa.

Per promuovere l’incontro fra la comunità creativa a Napoli e chi arriva da fuori, abbiamo invitato a collaborare una fitta rete di realtà legate al mondo dell’arte della cultura: Altofest (festival interazionale di live art in stretto contatto con gli abitanti i cui spazi privati divento il luogo in cui si svolgono e sviluppano le performance), Attiva Cultural (che sviluppa progetti legati alla diffusione e promozione dell’arte contemporanea come gli Art Days – Napoli Campania ed il Magazine Ōpēra), l’Arsenale di Napoli (startup culturale che genera un Museo della Cultura e delle Arti Immateriali di Napoli e della Campania), Open House Napoli (format originale che permette ai cittadini di scoprire architetture e tematiche del passato, del presente e del futuro della città), Silent Art Explorer (progetto di promozione e supporto dell’arte contemporanea e dei lavoratori dell’arte) Studio Cervo (studio degli artisti Erika Nevia Cervo e Fabrizio Cicero che si apre e si incontra con la città attraverso l’organizzazione di mostre e progetti), Underneath the Arches/AquaAugusta (programma di arte contemporanea site specific nel sito archeologico dell’acquedotto di età augustea, nell’area di Borgo Vergini-Sanità).

Durante la sua residenza l’artista interrogherà le persone, che parteciperanno alle diverse attività o con cui entrerà in contatto, chiedendo loro di condividere indicazioni di luoghi, esperienze vissute, memorie, emozioni, che rappresentano un vuoto.

Nel suo soggiorno napoletano l’artista presenterà alcuni suoi lavori, incontrerà la scena artistica e creativa locale ed esplorerà il territorio alla ricerca del “vuoto”. Durante la sua presenza sarà inoltre possibile fare degli studio visit su appuntamento per visionare il suo portfolio e conoscere meglio i suoi lavori e la sua ricerca.

BIO
Martina Merlini, nata nel 1986 a Bologna, è un’artista italiana che vive e lavora a Milano. 

Il suo lavoro parte dall’influenza della grafica anni ’60 e ’70, dalle forme semplici e funzionali dei loghi e dei pattern di quegli anni; passa per la grafica editoriale e risente dell’impronta imposta dalla progettazione di spazi espositivi, ponendosi, in ultima analisi, come una produzione artistica in costante evoluzione. Le sue opere spaziano dall’illustrazione alla grafica, dalla street art alla land art e raccontano il suo rapporto armonico con la natura. 

Martina esplora nuove tecniche e materiali – sviluppando e affinando la sua tecnica negli ultimi anni attraverso l’uso di cera e smalto su supporti poveri come legno e carta – che riflettono la sua ricerca dell’equilibrio formale e dell’armonia geometrica, e cercando allo stesso tempo di definire una crudezza che ricorda la tipica casualità della natura, ma anche le regole invisibili che la attraversano. 

Rappresentazioni naturali e immagini astratte coesistono nella sua arte in una continua ricerca di equilibrio dinamico, raggiunto quando linee rigorose e geometriche sono giustapposte al flusso di istinti e impulsi naturali. Da attenta ricercatrice della natura umana, Martina gioca con le linee geometriche, indagando la nozione di limite in modo sottile e raffinato. Perennemente in bilico tra razionale e irrazionale, l’artista utilizza tratti pittorici densi e simmetrici per natura per proseguire la sua ricerca. 

Le opere di Merlini sono state esposte in tutta Europa e negli Stati Uniti, in Messico, Australia e Brasile. Ha partecipato a diversi eventi e festival, tra cui Living Walls, il primo festival di street art realizzato da donne, ad Atlanta, negli Stati Uniti nel 2012; ha preso parte al prestigioso Le Mur di Parigi nel 2015; ha realizzato una residenza a Queretaro, in Messico, in collaborazione con la Galerie Libertad nel 2017 e un progetto con il Consolato italiano in Brasile e il Museu Naciolal de Belas Artes di Rio de Janeiro nel 2019.

Una Bambola per Guardare da Vicino - Pierre-Antoine Vettorello

Una Bambola per Guardare da Vicino
Residenza d’artista di Pierre-Antoine Vettorello

parte del programma culturale di SuperOtium

Dal 15 al 25 febbraio 2024

Evento di restituzione 24 febbraio 2024 h. 16.00 – 20.00
Studio visit
su appuntamento dal 15 al 24 febbraio 2024

C/O SuperOtium

via Santa Teresa degli Scalzi, 8 – 80135 Napoli

“Una Bambola per Guardare da Vicino” è il titolo della residenza d’artista che vede protagonista Pierre-Antoine Vettorello che dal 15 al 25 febbraio 2024 animerà gli spazi di SuperOtium (art residency space e boutique hotel).

Il 24 febbraio 2024 dalle 16.00 alle 20.00 presso SuperOtium sarà possibile partecipare all’evento pubblico di restituzione della ricerca dell’artista con la presentazione di un suo lavoro realizzato durante la residenza.

Per tutta la durata della residenza sarà possibile partecipare agli studio visit su appuntamento.

Questo progetto si inserisce nel programma di residenze d’artista curato da Nicola Ciancio per SuperOtium (progetto di Nicola Ciancio e Vincenzo Falcione) seguendo il tema Look Closer, un invito a guardare le cose da vicino per scoprirne i dettagli, le profondità, le imperfezioni ed entrare davvero in contatto con la città. Il programma di residenze ha ricevuto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.

Il progettoUna Bambola per Guardare da Vicino” è prodotto con il supporto finanziario della Comunità Europea.

La ricerca di Pierre-Antoine si colloca tra il fashion design e l’arte, con un approccio critico ed estetico alle narrazioni sulle comunità diasporiche e sulla decolonialità. Il suo mezzo d’elezione è il tessuto, con l’uso di motivi e stampe. Il titolo della residenza deriva dall’impiego di bambole per esprimere una narrazione della storia della moda, ispirata dalla storica della moda di Saint-Louis Fatou Niang Siga, e da come queste figure in miniatura possano anche simboleggiare messaggi di esistenza e resistenza all’interno dell’ambiente urbano.

Durante la sua residenza a SuperOtium, l’artista approfondirà il tema look closer e presenterà un suo lavoro realizzato durante la residenza attraverso l’incontro con la comunità senegalese in primis e più in generale con le persone di cui incontrerà le storie. Partendo dall’esperienza storica delle donne senegalesi che hanno praticato l’artigianato tessile durante l’epoca coloniale, la ricerca dell’artista pone l’enfasi sul consentire l’emergere di narrazioni alternative e memorie collettive.

Principale ed indispensabile partner del progetto sarà Senaso, Impresa Sociale, fondata da Pierre Preira e Louis Benjamin Ndong, entrambi di origine senegalese, che vivono a Napoli da quasi 20 anni, e che hanno deciso di investire in creatività e opportunità sul territorio. Grazie al loro supporto Pierre Antoine, avrà la possibilità di dialogare con la comunità senegale a Napoli per sviluppare la sua ricerca. Grazie a Senaso e le altre organizzazioni coinvolte, l’artista potrà esplorare Napoli come crocevia di culture.

Per promuovere l’incontro fra la comunità creativa a Napoli e chi arriva da fuori, abbiamo invitato a collaborare una fitta rete di realtà legate al mondo dell’arte della cultura: Ex-Voto, radical public culture, promotore del progetto (che sviluppa progetti culturali e artistici a base partecipativa e reti come strumento di sviluppo collettivo), Altofest (festival interazionale di live art in stretto contatto con gli abitanti i cui spazi privati divento il luogo in cui si svolgono e sviluppano le performance), Circolo Scandinavo (associazione scandinava con sede a Roma che valorizza gli scambi culturali fra le regioni nordiche, l’Italia ed il resto del mondo), l’Arsenale di Napoli (startup culturale che genera un Museo della Cultura e delle Arti Immateriali di Napoli e della Campania), Progetto Museo (costituito da storiche dell’arte per tutelare, valorizzare e promuovere il patrimonio culturale e museale di Napoli), Silent Art Explore (progetto di promozione e supporto dell’arte contemporanea e dei lavoratori dell’arte), Studio Cervo (studio degli artisti Erika Nevia Cervo e Fabrizio Cicero che si apre e si incontra con la città attraverso l’organizzazione di mostre e progetti), Underneath the Arches/AquaAugusta (programma di arte contemporanea site specific nel sito archeologico dell’acquedotto di età augustea, nell’area di Borgo Vergini-Sanità).

Pierre-Antoine Vettorello è un designer, insegnante e ricercatore di dottorato presso la Sint Lucas School of Arts e l’Università di Anversa. Ha studiato tessile a Parigi, fashion design presso il Dipartimento di Moda di Anversa (MA) e ricerca artistica presso la Sint Lucas (MA) di Anversa. Nella sua attuale ricerca di dottorato, esplora l’intersezione tra moda e decolonialità, utilizzando foto di famiglia e tintura indaco per creare repliche di abiti indossati dalle donne senegalesi. Nel 2022, Vettorello ha condotto una ricerca sui negozi di tessuti africani nel quartiere parigino di Goutte d’Or, approfondendo la storia dei negozi di tessuti e il modo in cui essi danno forma alle narrazioni delle comunità diasporiche locali. Questa ricerca è sfociata in una mostra personale alla Cité Internationale des Arts di Parigi. Vettorello insegna all’Accademia Reale di Belle Arti di Bruxelles e all’Istituto Marangoni di Parigi.

SuperOtium è una casa nel cuore di Napoli, fondata da Nicola Ciancio e Vincenzo Falcione, pensata per accogliere turisti, artisti, viaggiatori e creativi. Un luogo di incontro dove convivono residenze per artisti, incontri, mostre e l’attività̀ ricettiva, per ispirare gli artisti e i creativi e mettere in discussione gli assunti dei viaggiatori, proponendo nuove prospettive attraverso cui guardare la città.

Il programma di residenze di SuperOtium ha visto, fra gli altri, Kensuke Koike, Pietro Gaglianò, Massimo Uberti, Hypereden, Bianca Felicori (Forgotten Architecture), Paz Ortùzar (in collaborazione con l’istituto Cervantes di Napoli) Giovanna Silva (in collaborazione con Lorenzo Xiques), Nuvola Ravera (in collaborazione con Made in Cloister), Blase (in collaborazione con ShowDesk), Yasser Almaamoun (in collaborazione con il Goethe Institut), Khaled El Mays (in collaborazione con Edit Napoli).

Opere

La nostra home gallery si arricchisce ad ogni incontro, residenza e collaborazione di opere in conto vendita o da visionare. Quello che accomuna tutte le opere scelte è la capacità di stimolare nell’osservatore la ricerca di nuovi punti di vista con cui guardare Napoli ma non solo.

Memini

Autore: Gianluca Panareo

Le cinque fotografie costituiscono l’atto finale – ma non conclusivo – di un esperienza di ricerca artistica che si è svolta a Napoli nel corso della prima metà del 2017. Si è trattato di un progetto, dal titolo MEMINI, ideato dall’artista Gianluca Panareo, che ha fatto parte del primo atto, pilota e sperimentale, di una manifestazione artistica denominata APERTURE. Questa manifestazione, progettata dal Riot Studio di Napoli, è stata pensata per tracciare percorsi inediti nella città partenopea attraverso lo sguardo degli artisti e la loro pacifica invasione di spazi storici (o culturalmente significativi) con interventi site-specific capaci di attrarre cittadini e visitatori per visitarli con “occhi nuovi”.
Per saperne di più: aperture.riotstudio.it

Portable ground

Autore: Simona Da Pozzo

fotografia | Mis UT07 carbon print su carta Hahnemuhle Pearl 320g montata su alluminio | edizione 1/5 | dimensioni: 75×120 cm.
Pau> Paris> Milano fa parte del progetto Portable Grounds che Simona Da Pozzo gestisce dal 2009. Sposta pezzi di terra da un luogo all’altro per costruire punti di accesso di Ubiquity: piccole porzioni da qualche altra parte, spot che consentono ai passanti di essere dentro posti diversi allo stesso tempo. I passanti sono chiamati ad interagire con il Ground Portable durante i suoi spostamenti: l’artista chiede alle persone di aiutarla ad accudire il Portable Ground e di condividere il “peso di appartenenza”, aprendo così riflessioni su questioni come sentirsi straniere, il concetto di frontiera e cittadinanza. Un contenitore trasparente mostra la composizione del terreno (asfalto) e le coordinate della sua posizione originale, consentendo una costante ricontestualizzazione dell’oggetto e la reinterpretazione.
Pau> Paris> Milano è una foto realizzata nell’ambito di questo intervento e delinea il contrasto tra il suolo, come qui ed ora, e l’orizzonte come weltanschauung.

Little Gatekeeper

Autore: Kensuke Koike

Little Gatekeeper – 2013 – switched vintage photo – 11.5 x 7 cm – ©Kensuke Koike
Little gatekeeper (piccolo guardiano del cancello) ritrae un un bambino che pratica l’arte del guardiano di una porta dimensionale. L’opera nasce infatti dall’idea di un mondo dove siano presenti varie porte dimensionali per altri mondi presidiati da altrettanti guardiani che aiutino a passarle. Questo lavoro esprime in maniera evidente ed ironica il pensiero di Kensuke – “Quando hai un’immagine le hai tutte”-  dove le porte permettono di passare da un immagine alle sue infinite trasformazioni. Nella lavorazione di quest’opera, rispettando la regola di includere solo elementi già presenti nell’immagine con taglia e incolla analogici, Kensuke ha cercato il modo di uscire dal rettangolo creando così l’elemento circolare che fuoriuscendo dall’immagine riesce ad includere il vuoto nel pieno.

Fog/Truth

Autore: Paz Ortúzar

70×100 cm
grafite e olio su carta. edizione 1/1
Programma di residenza SuperOtium
L’opera è composta da una serie di sinonimi che inizia con la parola verità e finisce con la parola nebbia. L’opera si inserisce nella ricerca dell’artista sul tema dei linguaggi e dei sistemi di misurazione, intesi come imposizioni autoritarie, fatte di infrastrutture e verità inamovibili.
Paz Ortúzar è un’artista visiva e ricercatrice interdisciplinare cilena, con una pratica di scrittura e traduzione. La sua attuale ricerca artistica si concentra sui sistemi di credenze, sul femminismo e sulla standardizzazione egemonica della conoscenza nei territori colonizzati. Attraverso la sua pratica cerca di comprendere e mettere in discussione verità fisiche, culturali e spirituali. Il suo lavoro è composto da opere basate sul processo.

Masquerade

Autore: Kensuke Koike

Masquerade – 2014 – switched vintage photo – 13.5 x 8.5 cm
Masquerade (mascherata) costruisce una maschera che copre il volto della persona ritratta nell’immagine. Questa maschera non solo nasconde la faccia ma altera completamente la fisionomia della persona. Dietro la foto restano però le tracce della sua vera identità in quanto la maschera si realizza tagliando e invertendo fronte-retro di una porzione dell’immagine. Una trasformazione che, attraverso il nascondere una parte del corpo, rende “strana” una persona “normale”. Attraverso la ricerca geometrica, la prospettiva e le ombre viene nascosta la normale fisionomia della persone. Una censura parziale, come quella praticata dalla comunicazione dei mass media, che riesce a trasformare la percezione della realtà.

Grid

Autore: Martina Merlini

120×80 cm
Acrylic, wax, enamel on wood panel
Milano, 2019

Opera in conto vendita

per info project@superotium.it

BIO
Martina Merlini, nata nel 1986 a Bologna, è un’artista italiana che vive e lavora a Milano. 

Il suo lavoro parte dall’influenza della grafica anni ’60 e ’70, dalle forme semplici e funzionali dei loghi e dei pattern di quegli anni; passa per la grafica editoriale e risente dell’impronta imposta dalla progettazione di spazi espositivi, ponendosi, in ultima analisi, come una produzione artistica in costante evoluzione. Le sue opere spaziano dall’illustrazione alla grafica, dalla street art alla land art e raccontano il suo rapporto armonico con la natura. 

Martina esplora nuove tecniche e materiali – sviluppando e affinando la sua tecnica negli ultimi anni attraverso l’uso di cera e smalto su supporti poveri come legno e carta – che riflettono la sua ricerca dell’equilibrio formale e dell’armonia geometrica, e cercando allo stesso tempo di definire una crudezza che ricorda la tipica casualità della natura, ma anche le regole invisibili che la attraversano. 

Rappresentazioni naturali e immagini astratte coesistono nella sua arte in una continua ricerca di equilibrio dinamico, raggiunto quando linee rigorose e geometriche sono giustapposte al flusso di istinti e impulsi naturali. Da attenta ricercatrice della natura umana, Martina gioca con le linee geometriche, indagando la nozione di limite in modo sottile e raffinato. Perennemente in bilico tra razionale e irrazionale, l’artista utilizza tratti pittorici densi e simmetrici per natura per proseguire la sua ricerca. 

Le opere di Merlini sono state esposte in tutta Europa e negli Stati Uniti, in Messico, Australia e Brasile. Ha partecipato a diversi eventi e festival, tra cui Living Walls, il primo festival di street art realizzato da donne, ad Atlanta, negli Stati Uniti nel 2012; ha preso parte al prestigioso Le Mur di Parigi nel 2015; ha realizzato una residenza a Queretaro, in Messico, in collaborazione con la Galerie Libertad nel 2017 e un progetto con il Consolato italiano in Brasile e il Museu Naciolal de Belas Artes di Rio de Janeiro nel 2019.

Bribes et Essais

Autore: Sevana Holst

22 x 64,5 cm
dattilografia su carta
Edizione 1/1

Programma di residenza SuperOtium

Opera in mostra
Collezione privata Silent Art Explorer – Giulio Raffaele

Sevana Holst è una scrittrice e poetessa visiva franco-americana. Ha studiato Storia alla Sorbona e Studi persiani all’INALCO (istituto di ricerca linguistica), iniziando la sua vita professionale come traduttrice e scrittrice indipendente.

Il suo lavoro si concentra sull’esplorazione dei limiti e dell’estetica del linguaggio attraverso la poesia visiva e concreta (ispirandosi ad altre poetesse visibili e tangibili, come Susan Howe, Paula Claire, Giulia Niccolai…). Attraverso il suo lavoro, combina i regni visivi e letterari alla ricerca di una completa desacralizzazione del testo e dell’immagine.

Un Maiale e un Elefante

Autore: Isotta Bellomunno

Un maiale e un elefante – 100 copie numerate e firmate
“Un maiale e un elefante” è una raccolta di sogni, storie e pensieri personali. Sessanta tavole dai colori vivaci che non hanno bisogno di parole cosi che ognuno possa riscoprirsi in uno dei personaggi, riconoscendo nelle loro azioni, la propria storia, la propria vita. Storie fatte di aggressività, di rapporti complessi, e difficoltà di comunicazione, ma che in fondo, hanno sempre un lieto fine.

It Doesn’t Matter

Autore: Blase

Oil on canvas
H 95 cm
L 82 cm
©BLASE2017
Blase (1980 Parigi, Francia) viene presentato come il “pittore-hacker”. Lavora con vecchie tele, le modifica, le distorce e le trasforma. Il suo gioco anacronistico confonde lo spettatore creando un cortocircuito visivo. Attraverso la sua esperienza e i suoi metodi, Blase ha guadagnato una reputazione importante nel mercato dell’arte tradizionale, ma il suo lavoro è fermamente contemporaneo. Questi mondi radicalmente in conflitto, così spesso chiusi l’uno all’altro, sono messi in relazione. Le sue azioni sono sempre sottili e rispettose dei protocolli della restaurazione classica. Blase inietta un nuovo livello di complessità alla relazione tempo/immagine che pone domande e alla fine impone una prospettiva diversa. Grazie ai suoi metodi radicali non trova difficoltà nel trasmettere il suo forte messaggio. L’obiettivo di Blase è soprattutto quello di denunciare con sarcasmo gli aspetti corrotti di una società consumata. Con la riappropriazione di vecchi dipinti, Blase allo stesso tempo esalta e rifiuta la cultura dell’«immagine».

Stay with Me

Autore: Blase

Stay with Me
Olio su tela
60cm x 45cm
©BLASE2018

God Damned Pigeons

Autore: Blase

Olio su tela
H56cm L47cm
©BLASE2015

Entropy

Autore: Blase

Copia numerata stampata su carta
dipinto originale olio su tela
2.75 m x 2.11 m
©BLASE2016

Attività

Consulta le nostre attività che ti permetteranno di scoprire Napoli attraverso i luoghi, i percorsi, le attività e lo sguardo di chi la vive ogni giorno e rendere così speciale il tuo viaggio

The Insider Path

A cura di: In Side Here

The Insider Path, è un percorso “alla deriva” che si articola prendendo in considerazione le esigenze, le curiosità e gli interessi del visitatore, senza mai un percorso fisso ma solo attraverso vaghi punti di riferimento. l’itinerario si costruisce strada facendo e diventa un modo speciale per conoscere la città. “Dimmi cosa ti piace e ti ci condurrò” , questa è la filosofia alla base della passeggiata che guiderà i visitatori alla scoperta dei luoghi di chi ha imparato a conoscerla vivendoci e studiandola. Gallerie e studi d’artista; locali e musei nascosti; ristoranti etnici; fast food e tradizioni poco tradizionali sono solo alcuni spunti da cui partire per conoscere una Napoli che non credevate esistesse. Per informazione e prenotazione project@superotium.it.

Artistic Paths

A cura di: In Side Here

Gli Artistic Paths sono dei percorsi d’ artista nati dal pluriennale progetto Nomicosecittà, che per quattro anni ha guidato folti gruppi di persone alla scoperta della città di Napoli da un punto di vista privilegiato e cioè quello di diversi artisti che ci vivono e lavorano. Il materiale e il lavoro raccolto in questi anni ci ha permesso di costruire una rete di itinerari che conducono il visitatore a conoscere insoliti luoghi della città legati alla vita e all’immaginario di numerosi e importanti artisti che vi operano. Per informazione e prenotazione project@superotium.it.

Itinerario Food&Art

A cura di: In Side Here

La cucina è una delle rappresentazioni più immediate della cultura di un popolo. Le abitudini alimentari di una comunità, sono un prodotto culturale tanto quanto lo è il patrimonio artistico. Visitare un monumento degustando prodotti tipici è uno dei modi più efficaci e affascinanti per esplorare la città. A questo scopo nasce Food&Art, un itinerario che valorizza il nostro patrimonio artistico e culinario. Il percorso si articola in modo da associare ogni monumento visitato a una gustosa pietanza tipica dell’area visitata. Per informazione e prenotazione project@superotium.it.

Your own souvenir

A cura di: SMMAVE

Nella fantastica cornice dello SMMAVE centro di arte contemporanea all’interno della chiesa di Santa Maria della Misericordia ai Vergini del 1730 con un Ipogeo datato 1530, verrà tenuto dagli artisti dello SMMAVE un workshop base di scultura. Dopo una visita alla chiesa, al suo ipogeo ed una veloce introduzione teorica, i partecipanti saranno invitati a produrre il proprio souvenir da portare con loro. Ogni gruppo lavorerà su un nuovo tema adatto a loro. Per informazione e prenotazione project@superotium.it.

Cooking class

A cura di: Gusto Sano Napoletano

Gusto Sano Napoletano ci invita a casa sua, nella zona tipica di Montesanto, per scoprire nuovi e nuovi sapori. Attraverso la cooking class gli ospiti apprenderanno come combinare ricette della cucina tradizionale per ottenere un perfetto equilibrio di nutrienti ed avere quindi piatti sani ma prima di tutto gustosi. La classe terminerà con una cena collettiva. Per informazione e prenotazione project@superotium.it.